Nell'autunno 2018 sono state seminate 25 combinazioni d'incrocio semplice e 15 di incroci a 4 vie presso quattro aziende agricole che si sono rese disponibili. Le aziende sono situate in ambienti pedoclimatici diversi e si trovano nelle regioni di Puglia, Toscana, Sicilia e Veneto. La scelta di seminare queste combinazioni d'incrocio è stata fatta in relazione alle famiglie già individuate allo scopo di un'ulteriore verifica dell'adattabilità, delle performance agronomiche e del loro valore nutraceutico. Per questo motivo per ogni famiglia sono state eseguite le analisi del contenuto di flavonoidi, polifenoli e attività antiradicalica.
Le analisi per la caratterizzazione dei profili fitochimici, la valutazione della digeribilità e delle caratteristiche infiammatorie, sono sempre state eseguite durante lo svolgimento del progetto e continuano anche dopo la sua chiusura. Questo perché, come più volte sottolineato, nel settore cerealicolo italiano mancano varietà di frumento duro specifiche per le tecniche colturali a basso input, tipiche dell’agricoltura biologica, e caratterizzate da un’elevata capacità di adattamento alle peculiari condizioni pedoclimatiche dei diversi areali di coltivazione. Inoltre il mercato è carente di prodotti che derivino da frumento di accertata qualità nutraceutica.
In allegato sono disponibili le combinazioni d’incrocio seminate e i dati relativi alle analisi del contenuto di polifenoli, flavonoidi e attività antiradicalica delle famiglie individuate precedentemente.
L’attività sperimentale prevista nel progetto è proseguita nonostante la chiusura del progetto. Questo non soltanto per non interrompere il lavoro pianificato ma anche perché il materiale ottenuto nel corso delle attività progettuali, di cui nel corso del progetto sono stati forniti i dati sperimentali alla Comunità Europea, sono altamente interessanti sia dal punto di vista agronomico che di quello nutrizionale. Per questo motivo sono state effettuate le semine e i rilievi del materiale derivante dagli incroci (effettuati dal 2014 fino 2017 compreso) e della popolazione segregante ottenuta.
Incroci: il materiale più interessante è stato seminato in campo nelle stagioni agrarie 2017 – 2018 e 2018 -2019. Le generazioni F2, F3, F4 e la F1, in prima valutazione, sono state eseguite in parcelle di 0,9m2 e di 0,3m2 rispettivamente. Inoltre sono stati riprodotti e valutati anche gli incroci multipli ottenuti, già in generazione F3. Le località di semina sono state individuate nel territorio toscano presso aziende agricole disponili a continuare il lavoro iniziato con il progetto. Inoltre sono stati eseguiti i rilievi di routine sulle piante in campo e in laboratorio sul materiale raccolto.
Nell’annata agraria 2017 – 2018 sono state scelte, per ogni combinazione d’incrocio, le spighe più interessanti di ogni parcella per eseguire le valutazioni in base alle caratteristiche di produttività, sanità del seme e quelle relative al valore nutrizionale, quest’ultime in esecuzione.
Inoltre in queste due annate agrarie è stato seminato il Pool genico segregante “Evoldur13/1”. Ricordiamo che questa popolazione è stata ottenuta nel 2015-2016 sulla base dei risultati dell’analisi statistica, comprendente dati delle performance produttive e analisi della digeribilità. La popolazione, durante lo svolgimento del progetto, è stata seminata in diversi ambienti pedoclimatici italiani, in modo che i diversi fattori, agronomici e ambientali, selezionassero i genotipi più adatti in accordo con quanto previsto nel Breeding Evolutivo. Infatti il potenziale del processo di Breeding Evolutivo è proprio quello di avvalersi di un pool genetico sempre in evoluzione, capace di assecondare le variazioni climatiche “tamponando”, con le diverse risposte fornite dall’elevato numero di genotipi, le diverse avversità di natura sia abiotica che biotica. Durante lo svolgimento del progetto è stata richiesta (2016) l’iscrizione al registro varietale del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, per l’attivazione della deroga riguardante l’iscrizione a Registro Varietale delle popolazioni (direttiva 66/402/CEE del Consiglio). La richiesta d’iscrizione è stata decisa a fronte dell’alto valore agronomico-nutraceutico della popolazione ottenuta, nonché della sufficiente omogeneità del materiale in campo. In seguito i tecnici del CRA DC di Bologna hanno visionato il materiale in riproduzione presso l’azienda di Cesa (TERETO) per rilasciare la certificazione. A seguito del parere positivo sulla popolazione in campo, la richiesta d’iscrizione è stata accettata rappresentando uno dei primi casi in Italia.
La produzione ottenuta dalla semina della popolazione Evoldur13/1 è stata utilizzata per la trasformazione in pasta. La trasformazione è stata operata dalla Ditta Fabbri, uno dei migliori pastifici italiani, situata a Strada in Chianti. Il risultato è stato molto incoraggiante, infatti la pasta è stata giudicata dai consumatori molto ricca di profumi e molto saporita oltre al fatto di essere molto digeribile. Quest’anno, una volta ottenuta la produzione, si procederà di nuovo a trasformare la granella in pasta, sempre ad opera del pastificio Fabbri.
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