SEMENte parTEcipata

Abstract del progetto

Il progetto Life “Modelli di selezione vegetale e di tecniche agronomiche adatti alle condizioni pedo-climatiche locali”

Il progetto quinquennale “Modelli di selezione vegetale e di tecniche agronomiche adatti alle condizioni pedo-climatiche locali” (Acronimo LIFE SEMENte parTEcipata), finanzianto dall'Unione Europea nell'ambito del programma LIFE, vede coinvolti come capofila il Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell'Ambiente dell'Università di Firenze e come partner Navdanya International Onlus, la Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia, FIRAB (Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica), la Provincia di Grosseto, la Regione Marche e l'Ente Regionale Terre Toscane.
Inoltre parteciperanno al progetto aziende agricole toscane, siciliane e delle Marche, campi sperimentali, in cui gli stessi agricoltori saranno soggetti attivi per lo studio e la selezione del frumento duro con miscugli di antiche varietà.

Il progetto ha come scopo la conservazione del germoplasma del frumento duro (Triticum turgidumsubsp durumL.) e di altre specie del genere Triticumcome polonicum, turanicum, dicoccum,provenienti da banche del germoplasma della Regioni che partecipano e da collezioni di antiche varietà richieste da banche del germoplasma nazionali ed internazionali.
Inoltre attraverso la selezione partecipata evolutiva il progetto mira ad ottenere varietà migliorate nella capacità di adattamento alle condizioni climatiche e del suolo locali, caratteristica non riscontrabile nelle varietà convenzionali, ma fondamentale per la sopravvivenza delle produzioni agricole, in risposta ai nuovi cambiamenti globali.
Il potenziale della selezione evolutiva è proprio quello di avvalersi di un pool genetico sempre in costante evoluzione, quindi in grado di fronteggiare le diverse avversità che si presentano.

I nuovi agroecosistemi risulteranno così più resilienti ai cambiamenti climatici e adatti alle diverse condizioni locali,all’interno dei quali saranno coinvolti tutti gli attori della filiera.
Si otterrà quindi un sistema produttivo che necessita di minori input energetici, che permette una riduzione degli interventi colturali e che mantiene la fertilità del suolo, stabilizzando così le produzioni nel tempo.

La selezione delle sementi sarà svolta insieme agli agricoltori che potranno poi mantenere e riprodurre autonomamente il proprio seme, diventando in questo modo custodi attivi della biodiversità. Tali innovazioni incideranno positivamente sul reddito degli agricoltori, dato che i costi di produzione diminuiranno e sarà incrementato il valore dei prodotti ottenuti da una filiera integrata locale.
Saranno particolarmente  interessati all’utilizzo di queste popolazioni o varietà  gli agricoltori che
conducono la coltivazione biologica. Le moderne varietà, infatti, sono state selezionate in località molto lontane dagli ambienti di coltivazione utilizzando sistemi agronomici convenzionali per cui trovano difficoltà ad essere coltivate in località diverse e con conduzione biologica, perché nella conduzione biologica è fortemente determinante il fattore ambiente perché non è fortemente modificato dalle tecniche e interventi agronomici. La strategia è quella di adattare i genotipi all’ambiente e non viceversa per ridurre drasticamente gli input.

Inoltre le nuove varietà avranno migliori caratteristiche qualitative e nutrizionali e in particolare si prevede che possono essere più adatte anche a persone con vari tipi di intolleranze, tra cui la celiachia, che interessa una percentuale di popolazione sempre maggiore. Il progetto avrà così ripercussioni positive su tutta la filiera del frumento, ad esempio fornai, pasticcieri, pastai e ristoratori, e ovviamente sul consumatore.
Le varietà selezionate nei diversi territori saranno infatti valutate anche in funzione di caratteristiche tecnologiche e nutrizionali puntando a implementare filiere produttive locali. Le specifiche qualità nutrizionali consentiranno ai trasformatori di proporre nuovi prodotti a base di cereali con migliorate caratteristiche nutrizionali .
L’incidenza della sensibilità al glutine in Italia è del 25% per cui una persona su quattro sarà motivata all’acquisto di prodotti derivati da questi grani, perché si potranno utilizzare pane e pasta senza manifestare gli inconvenienti dovuti alla presenza del glutine come per esempio persone con il colon irritabile. Fornai, pasticceri, pastai avranno vantaggio nel proporre prodotti ottenuti da questi grani che possono essere utilizzati dalle persone con la sensibilità al glutine e nell’ampliare
la gamma per le persone che non hanno tale problema.

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LIFE Programme

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EU's financial instrument supporting environmental, nature conservation and climate action projects.

SEMENte parTEcipata

Project LIFE13 ENV/IT/001258

Models of plant breeding and agronomic techniques adapted to local climatic conditions.

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