Vandana Shiva su Huffington post: la campagna per la libertà dei semi e il progetto LIFE SEMENte parTEcipata
Le sementi originarie sono il primo anello della catena alimentare e il deposito di vita dell'evoluzione futura. Per questo vanno difese dall'estinzione e dall'omologazione imposta dal modello agricolo industriale. Partendo da questo presupposto con Navdanya International dal 2012 abbiamo dato avvio alla "Campagna globale per la libertà dei semi" per sensibilizzare le persone, le comunità, le istituzioni e i governi sul grave rischio per il futuro della sicurezza alimentare e dei semi a livello mondiale e su ciò che deve essere fatto per invertire la tendenza alla scomparsa dei semi locali. In occasione dell'edizione 2015 del Treno Verde, Navdanya Intenational è salita a bordo della campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato, per portare il suo messaggio nel viaggio attraverso le regioni d'Italia fino a Milano per l'Expo 2015. Per parlare con i cittadini, per coinvolgere i più giovani, far conoscere le nostre esperienze e far capire che salvare i semi vuol dire difendere la democrazia e la sicurezza alimentare. È questo il messaggio forte che vogliamo far arrivare all'Expo di Milano.
L'obiettivo fondamentale della nostra campagna sui semi è creare nei cittadini la consapevolezza che ogni singolo, attraverso i suoi consumi e le sue azioni può spingere governi e istituzioni a fare marcia indietro sui brevetti e sulle leggi che stanno sottraendo la libertà sui semi. Gli agricoltori di tutto il mondo hanno riprodotto i semi aumentando la diversità, la resistenza, il gusto, il valore nutrizionale, la salute e l'adattamento agli agro-ecosistemi locali. La produzione industriale invece non da nessun valore al contributo della natura e degli agricoltori, se non considerarli addirittura un problema. Inoltre i brevetti sui semi sono giuridicamente sbagliati, perché i semi non sono un'invenzione - oltre ad essere un'aberrazione etica - perché i semi sono la base della vita. Purtroppo il fenomeno si sta allargando: ora le aziende brevettano anche i semi prodotti in modo convenzionale e i semi salvati dagli agricoltori sono a rischio. Queste tendenze dimostrano la volontà di arrivare ad un controllo totale sull' approvvigionamento dei semi e la vera e propria distruzione dei fondamenti stessi dell'agricoltura. Siamo testimoni di un'emergenza del seme a livello globale.
Per questo vogliamo costruire alternative concrete con progetti di ricerca partecipativa che vedano la collaborazione in campo tra agricoltori e ricercatori. Partiamo dalla Toscana, regione con la quale ho collaborato per tanti anni e nella quale tanti "agricoltori custodi" hanno salvato e riprodotto semi locali e dove lunedì 23 marzo nella tappa del Treno Verde alla stazione di Arezzo (Per saperne di più leggi qui) presenteremo un importante progetto che ha lo scopo di conservare, in un'azione congiunta fra istituti di ricerca e agricoltori sul campo, varietà antiche di frumento duro. La ricerca vuole dimostrare scientificamente che le sementi originarie, più ricche per biodiversità genetica, sono anche quelle che meglio resistono alle variazioni climatiche oltre ad avere migliori caratteristiche qualitative e nutrizionali che possono essere più adatte anche a persone con vari tipi di intolleranze che interessano una percentuale di popolazione sempre maggiore.